La stimolazione cerebrale profonda offre oggi la possibilità di controllare in modo sicuro ed efficace tutti i sintomi principali della Malattia di Parkinson: tremore, rigidità, lentezza di movimento e difficoltà di equilibrio.
Essa è indicata per i pazienti i cui sintomi non sono controllati in modo adeguato dalla terapia farmacologica o che soffrono di discinesie indotte dai farmaci.
Richiede l’esperienza di un neurochirurgo specializzato in neurochirurgia stereotassica funzionale e quella di un neurologo specializzato nella malattia di Parkinson ed utilizza un dispositivo medico impiantabile in grado di erogare una leggera stimolazione elettrica nel nucleo VIM del talamo, nel Globo Pallido o nel nucleo Subtalamico.
Tale dispositivo è costituito da un elettrocatetere e da un neurostimolatore collegati tra di loro da un cavo di estensione.

Periodo di ricovero prima dell’impianto

Nei giorni precedenti all’impianto il paziente viene sottoposto ad un attento esame clinico mediante l’impiego della scala UPDRS.
Questa valuta il paziente in base al suo stato mentale, alle attività della vita quotidiana, alle funzioni motorie, alle complicanze dovute alla terapia, alla progressione e stadio della malattia; particolare interesse viene posto alla valutazione del tremore, della rigidità, dell’acinesia e delle difficoltà di equilibrio.
La valutazione viene effettuata sia durante la terapia che dopo sua sospensione; tale sospensione è possibilmente protratta fino al giorno dell’impianto.
Sulla base di essa e della prevalenza di uno dei sintomi sugli altri viene scelta la regione cerebrale in cui impiantare l’elettrocatetere.
L’ulteriore preparazione pre-impianto consiste nell’effettuazione degli accertamenti finalizzati all’intervento chirurgico: esami del sangue, Rx torace, ECG, Rx cranio, TAC o RMN dell’encefalo.

Impianto

L a procedura di impianto comporta l’uso di un casco stereotassico, di sofisticate attrezzature per la visualizzazione delle regioni cerebrali da stimolare, come la TAC e la Risonanza Magnetica, e richiede un periodo di stimolazione di prova per accertare che l’elettrocatetere sia posizionato in modo corretto.
Consiste quindi di tre fasi:
– impianto dell’elettrodo
– stimolazione esterna di prova
– impianto del neurostimolatore

L’ impianto dell’elettrodo cerebrale viene effettuato in anestesia locale perché in tal modo è possibile controllare intra-operatoriamente l’effetto della stimolazione: dopo aver montato sulla testa il casco stereotassico viene effettuata una TAC/RMN e successivamente in Sala Operatoria si procede all’introduzione all’interno della regione cerebrale da stimolare di un elettrocatetere che viene collegato ad un cavo di estensione esterno.
L’intera procedura ha una durata variabile anche se in genere circa tre ore sono sufficienti.
La stimolazione esterna di prova viene effettuata nei 4-5 giorni successivi e serve a valutare l’efficacia dell’impianto. Se la stimolazione non riduce i sintomi si rimuove l’elettrocatetere ed si interrompe la procedura; se invece la stimolazione risulta efficace si passa alla fase successiva di impianto del neurostimolatore.
Si procede quindi, in anestesia generale, all’impianto del neurostimolatore in una tasca sottocutanea al di sotto della clavicola e lo si collega all’elettrocatetere mediante un cavo di estensione. Questo cavo, come tutti gli altri componenti del sistema, rimane sottocute e generalmente non si nota.
Come qualsiasi altra procedura stereotassica l’impianto di un sistema di stimolazione cerebrale presenta dei rischi che sono rappresentati dalle emorragie cerebrali interne e dalle infezioni. Pur essendo potenzialmente gravi, tali rischi si verificano molto raramente e solitamente possono essere trattati in modo da non causare conseguenze.

Periodo di ricovero dopo l’impianto

Il periodo di ricovero dopo l’impianto dura in genere 7-8 giorni; durante questo tempo è possibile istruire il paziente nella gestione autonoma del sistema di stimolazione e verificare l’efficacia della stimolazione anche in presenza di effetti collaterali.
Il neurostimolatore può essere infatti attivato o disattivato dal paziente con un piccolo magnete portatile ed inoltre è programmato dal medico in modo che il livello di stimolazione corrisponda alle esigenze di controllo dei sintomi.
A seguito della stimolazione si possono verificare effetti collaterali quali formicolio alle braccia e alle gambe, contrazioni muscolari involontarie, difficoltà nell’articolazione della parola, ma con una accurata regolazione della stimolazione elettrica è possibile controllare tali effetti. Per la regolazione il medico utilizza un programmatore che comunica mediante radiofrequenza con il neurostimolatore impiantato.
Al momento della dimissione al paziente viene consegnato un tesserino di identificazione che dovrà portare sempre con se.

Il ritorno alla quotidianità

Una volta uscito dall’ospedale il paziente dovrà imparare a vivere con il neurostimolatore e per far ciò dovrà adottare alcuni accorgimenti. Innanzitutto dovrà evitare i campi magnetici che possono provocare una stimolazione inappropriata per modifica dei parametri impostati dal medico: farà quindi attenzione a non attraversare dispositivi antifurto (supermercati) o dispositivi di rilevazione quali quelli presenti nelle banche o negli aeroporti. Dovrà inoltre mantenere il magnete per l’accensione/spegnimento lontano da carte di credito, carte telefoniche e fare attenzione a non subire traumi lungo il sistema impiantato.
Dovrà consultare il medico che ha effettuato l’impianto prima di sottoporsi a qualsiasi trattamento o esame medico (Risonanza Magnetica, ultrasuoni, diatermia, elettrocauterizzazione).

Visite mediche di controllo e sostituzione del neurostimolatore

Nei primi mesi dopo l’impianto il paziente dovrà effettuare periodiche visite di controllo per il monitoraggio del sistema ma, se non sopraggiungono problemi con il passare del tempo, tali visite diventeranno meno frequenti. Il monitoraggio viene effettuato dal medico in maniera del tutto indolore con il programmatore.
Il neurostimolatore dovrà essere sostituito nel giro di 4-5 anni perché le batterie si scaricano. L’intervento di sostituzione viene condotto in anestesia locale ed è estremamente breve.